Minima Infinita. La varietà dell’arte contemporanea nel piccolo formato

Al Magi'900 di Pieve di Cento, una mostra rende omaggio a un’intuizione di Cesare Zavattini (dal 29 ottobre al 9 gennaio 2022)

Il Museo MAGI’900, a Pieve di Cento, ospita dal 29 ottobre la mostra Minima Infinita: dalla storica Collezione 8×10 di Cesare Zavattini alle nuove donazioni, tutta la varietà dell’arte contemporanea nel piccolo formato.

La mostra, visitabile fino al 9 gennaio 2022, è una raccolta di opere “minime” per il loro piccolo formato e tuttavia straordinariamente intense e capaci di rappresentare la ricerca e la poetica dei loro autori; una raccolta iniziata da tempo e potenzialmente “infinita”, come illimitate sono le frontiere della ricerca artistica, e senza confini è la passione dei collezionisti. L’idea nasce dal desiderio di rendere omaggio a un’intuizione di Cesare Zavattini (1902 – 1989) – intellettuale, scrittore e pittore tra i più originali sulla scena italiana del dopoguerra – il quale, spinto dal desiderio di riunire nello spazio del suo appartamento romano una grande collezione d’arte contemporanea, dal 1941 iniziò a chiedere agli artisti di realizzare appositamente per lui opere di piccolissimo formato, indicando nell’ 8×10 cm. la misura “minima e massima”, perché fossero capaci di esprimere pienamente il valore dei loro autori. Si trattava di una sfida concettuale agli artisti affermati e emergenti più interessanti, un gioco da estimatore, da cui però nasceva un modello innovativo di collezionismo, democratico e replicabile, perché fondato sull’idea che tutti possono costruire una raccolta di vasto respiro, anche in spazi contenuti.

Quando, poco prima della scomparsa di Zavattini, la sua bellissima collezione è stata messa in vendita, le quasi duemila opere che la componevano sono state separate e parzialmente disperse sul mercato. Fortunatamente però due nuclei significativi sono stati ricostituiti: uno, dedicato agli autoritratti d’artista, è nella Pinacoteca di Brera; l’altro, composto da oltre duecentotrenta opere di altrettanti autori novecenteschi, è stato acquistato da Giulio Bargellini ed è stabilmente esposto in una sezione permanente del museo MAGI 900 di Pieve di Cento (Bologna).

Il grande riconoscimento che la critica ha sempre riservato a questa raccolta e l’intenzione di darle un seguito ideale con autori delle nuove generazioni, proseguendo così idealmente l’idea di work in progress che aveva animato lo stesso Zavattini, hanno spinto Bargellini a implementare la raccolta nel corso dei vent’anni di apertura del museo da lui fondato nel 2000, fino a costituire un nuovo nucleo di quasi duecento nuove opere di piccolo formato, che per la prima volta vengono esposte tutte insieme.

L’allestimento temporaneo di quest’ultimo nucleo nello spazio OPEN BOX è, dunque, l’occasione per immergersi in un “museo nel museo”, in cui rileggere una sintesi della storia della ricerca artistica degli ultimi decenni e del MAGI stesso. Nella preziosa varietà delle opere donate dagli autori , infatti, è ben leggibile il gran numero di incontri e relazioni con artisti di diversa provenienza, che qui hanno esposto o che hanno avuto rapporti di stima e amicizia con il collezionista. Un punto fermo, ma anche il punto da cui ripartire, con energia e fantasia, per continuare una storia potenzialmente infinita.

Info sul sito del Museo Magi'900 - www.magi900.com/minima-infinita/

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pubblicato il 2021/10/08 08:57:00 GMT+1 ultima modifica 2021-10-08T09:19:38+01:00

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