Cosa riserva un passeggiata a piedi o in bici sulla Ciclovia del Reno

La Ciclovia del Reno ER19 è un percorso ciclo-pedonale turistico che corre quasi totalmente sulla sommità dell’argine del fiume Reno e che – per quello che riguarda il solo tratto di pertinenza dell’Unione Reno Galliera (escludendo, cioè, quelli dei confinanti comuni di Calderara di Renoe di Sala Bolognese) -, ha una lunghezza di 42 km, da Trebbo di Reno a San Vincenzo di Galliera. Costata 1,6 milioni di euro e finanziata con il contributo dei fondi regionali FSC 2014-2020, oltre al contributo della Città Metropolitana di Bologna, e dei comuni di Calderara, Sala Bolognese e Cento, la ciclovia attraversa cinque degli otto comuni dell’Unione Reno Galliera (Castel Maggiore, Argelato, Castello d’Argile, Pieve di Cento e Galliera) nonché i confinanti comuni di Calderara di Reno e Sala Bolognese, lambendo anche il centro abitato di Cento. Il suo tracciato coincide con la linea #25 della rete per il tempo libero della Bicipolitana bolognesesi collega alla Ciclovia del Sole - Eurovelo 7, all'altezza della località Lippo di Calderara di Reno, grazie al nuovo ponte ciclabile sul fiume Reno.

L'itinerario ha un manto di copertura realizzato con inerte di cava stabilizzato a calce e si presta a essere percorso a piedi o con biciclette adeguate a percorsi non asfaltati (ad es. non da corsa); il tracciato gpx è disponibile sul sito di Turismo in Pianura

Oltre a rappresentare una risposta concreta alla crescente domanda di mobilità alternativa, la ciclovia - inaugurata il 6 aprile 2024 - è strategica per i nostri territori perché ne promuove una fruizione “leggera” e ne favorisce, in tal modo, la salvaguardia e la conservazione: di luoghi, paesaggi, testimonianze e tradizioni. A chi la percorre si offre infatti un privilegiato punto di osservazione “dall’alto” del paesaggio rurale della Pianura bolognese, fatto di campi coltivati, golene, borghi, ville di campagna e architetture legate alle regimazioni idrauliche. Numerosissimi i punti di interesse che attraversa (o cui si avvicina, collegandoli e rendendoli quindi più facilmente raggiungibili e fruibili) a livello tanto artistico e/o culturale quanto naturalistico e ambientale.

È possibile farsi un’idea di tutto questo sfogliando le slide illustrate da Sustenia nel corso dell’incontro pubblico di presentazione del progetto (Pieve di Cento, 01/10/2022) e tutt’ora consultabili online (In pianura non c’è nulla da vedere e In pianura non c’è la natura ) oppure vedendo il bellissimo video realizzato dall’Unione nel 2021che a volo d’uccello abbraccia tutta l’area: dieci minuti di natura, campagna, acqua e argini, raccontati con le parole di Maurizio Garuti e la voce di Saverio Mazzoni, per la regia di Andrea Melloni. 

Per le attrattive dei centri maggiori rimandiamo ai siti web dei rispettivi comuni, e ci limitiamo qui a indicare solo alcuni punti di interesse situati lungo il percorso, che valgono sicuramente una sosta...

A Trebbo di Reno

La Golena San Vitale ad esempio, che si trova in località Trebbo di Reno all’inizio del tracciato e che conserva uno degli ultimi boschi di golena rimasti sul fiume Reno: un ambiente naturale ricco di specie vegetali e animali che è stato tutelato come Area di Riequilibrio Ecologico dell’Emilia-Romagna e riconosciuto a livello europeo come Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT4050018 – Golena San Vitale e Golena del Lippo).

Approfondimenti sui siti di Turismo in Pianura e di Natura di Pianura

Sempre in località Trebbo la chiesa di San Giovanni Battista ha una storia interessante e movimentata, legata com’è alla stessa mutevolezza dell’attiguo corso d’acqua

Ad Argelato

Proseguendo nel percorso, a circa 4 km. da Argelato il piccolo borgo di Malacappa, chiuso fra due alti argini del Reno, non potrà passare inosservato, e lo stesso dicasi per l’Oratorio di Savignano, ugualmente in territorio di Argelato, che con la piccola chiesetta e la fontanella per rifocillarsi invita a una sosta nel verde.

A Castello d'Argile

A Castello d’Argile molto interessante è l’impianto idrovoro storico di Bagnetto situato nel punto di confluenza fra il torrente Samoggia e il fiume Reno, una delle principali opere di bonifica e sistemazione idraulica che hanno reso possibile la coltivazione e gli insediamenti umani nelle zone un tempo paludose della sinistra del Reno. 

Poco distante, la cosiddetta “casa del conte”, ossia palazzo Zambeccari, è invece una classica villa di pianura: imponente costruzione disposta su tre piani a pianta rettangolare con quattro torri angolari, risalente alla metà del cinquecento e circondata da alberi, campi e argini.

A Pieve di Cento

A Pieve di Cento, in località Botta, la ex-Colonia Elioterapica è una importante traccia del passato e del rapporto che nel tempo queste terre hanno avuto con il fiume, visto che rappresenta la prima testimonianza di un Reno “amico”, vissuto come luogo ameno, adatto alle uscite domenicali: in uso in epoca fascista, l’edificio era dedicato alla memoria dei Caduti in guerra e ospitava i bambini di Pieve durante il periodo estivo, quando i genitori erano impegnati nei campi. Fu edificato nel 1928 e ampliato nel 1932 con il padiglione “Arnaldo Mussolini” (fratello minore di Benito, giornalista e politico).

Pieve stessa, d’altronde, è tutta da vedere, così come la vicina Cento… ma come detto per i centri urbani maggiori si rimanda ai rispettivi siti web istituzionali.

A Galliera

A cavallo fra Pieve e Galliera da segnalare è invece il bosco golenale della Bisana, monumento naturalistico di grande interesse ambientale, esempio di foresta umido-ripariale di pianura, un tempo diffusa in tutta la bassa padana.  La zona occupa una superficie di 65 ettari ed è stata riconosciuta dalla Regione come Area di Riequilibrio Ecologico, che è una forma di protezione del territorio. L'area, attrezzata con sentieri percorribili a piedi e in bicicletta e con aree di sosta con panchine, tavoli e cestini, è visitabile liberamente in ogni stagione dell'anno, anche se è preferibile farlo in estate o autunno, muniti di equipaggiamento adeguato e di un buon binocolo.

Inserita tra i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) per la conservazione degli habitat naturali e degli uccelli selvatici, l'Area di riequilibrio ecologico "La Bisana", insieme con il Bosco Panfilia (che si trova nel territorio di Sant'Agostino – FE, sull’altra sponda del fiume) è il più significativo esempio di foresta planiziale della regione.

Approfondimenti sui siti di Turismo in Pianura e di Natura di Pianura

Negli altri comuni, passando dalla Ciclovia del Reno alla Bicipolitana...

A Galliera termina il tracciato di Ciclovia del Reno di pertinenza dell’Unione, ma tramite la fitta rete della Bicipolitana è possibile raggiungere anche i centri urbani di San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale e Bentivoglio, non attraversati dal Reno.

A San Pietro in Casale segnaliamo il Museo Casa Frabboni, che ha di recente ottenuto il marchio regionale Case degli Illustri della Regione Emilia Romagna e che è notevole soprattutto per la sezione archeologica permanente “Pianura romana. Villa Vicus Via”, dedicata alle numerose testimonianze di epoca romana, in particolare di età augustea, rinvenute nell’area.

San Giorgio di Piano, patria di Giulietta Masina, conserva un bel centro storico porticato con edifici storici come la Porta Capuana e il Torresotto nel centro della piazza (e fra i monumenti ci piace segnalare quello che immortala il protagonista indiscusso della gastronomia bolognese: il maiale).

Bentivoglio invece, patria dei Bentivoglio e di Alberto Pizzardi, offre al visitatore emergenze artistiche di grande presa, quali il Castello, Palazzo Rosso (anch’esso Casa degli Illustri della Regione Emilia Romagna) e il Museo della Civiltà Contadina in località San Marino.

... al grande schermo!

D’altronde, che questa porzione di pianura bolognese sia nel suo insieme un territorio affascinante e ricco di suggestioni lo testimonia anche l’uso che nel tempo è stato fatto di questo o di quel suo angolo come set cinematografico.

Così a Castello d’Argile, in località Voltareno, i due km di viale Talon, con le sue magnifiche querce secolari, hanno fatto da sfondo ad alcune riprese di un film recente, Il giardiniere, di Marco Santarelli, come già era successo poco addietro per alcune scene di Lamborghini: The Man Behind the Legend, di Bobby Moresco.

La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone, film di Pupi Avati del 1975, ha invece eletto a set di alcune sue scene Palazzo Minelli, in territorio di Sala Bolognese

Pieve di Cento, poi, è stata nella sua interezza set cinematografico di Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani, e quanto al fiume Reno, infine, sarà set di Rheingold, di Lorenzo Pullega

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pubblicato il 2024/03/21 11:07:00 GMT+1 ultima modifica 2024-06-27T14:14:05+01:00

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