Slot machine
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- 2017-02-25T21:00:00+01:00
- 2017-02-25T23:00:00+01:00
- Un appuntamento di Agorà, la stagione teatrale dell'Unione Reno Galliera, a Pieve di Cento
- Cosa cultura, sport, turismo
- Quando 25/02/2017 dalle 21:00 alle 23:00
- Dove Teatro Alice Zeppilli - Pieve di Cento
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Teatro delle Albe presenta
Slot Machine
di Marco Martinelli
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
con Alessandro Argnani
musica Cristian Carrara
spazio scenico e costumi Ermanna Montanari
luci Enrico Isola, Danilo Maniscalco
regia Marco Martinelli
produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
Slot Machine racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso.
Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi strumento demonico o danza angelica, inferno o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana.
Il bivio è lì, davanti ai nostri occhi incerti e titubanti di pellegrini, e non vi è nessuna guida sicura che possa suggerirci la strada: è la nostra sorte che è in gioco, e tocca a noi e solo a noi scommettere su quale via prendere...
Marco Martinelli
Teatro delle Albe
Nel 1983 Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni fondano il Teatro delle Albe. La compagnia sviluppa il proprio percorso intrecciando alla ricerca del “nuovo” la lezione della Tradizione teatrale: il drammaturgo e regista Martinelli scrive i testi ispirandosi agli antichi e al tempo presente, pensando le storie per gli attori, i quali diventano così veri e propri co-autori degli spettacoli. Nel 1988 la compagnia acquisisce al suo interno dei griots senegalesi. La formazione diventa afro-romagnola e pratica un originale meticciato teatrale che coniuga drammaturgia e danza, musica e dialetti, invenzione e radici. Gli spettacoli, da Ruh. Romagna piu’africa uguale (1988) a All’inferno! (1996), da I Polacchi (1998) al Sogno di una notte di mezza estate (2002), da Salmagundi (2004) a La mano (2005), valgono alle Albe premi e riconoscimenti, nazionali e internazionali, evidenziando una poetica rigorosa, raffinata e emozionante, capace di restituire alla scena la sua antica e potente funzione narrativa.
Fondamentali all’interno del gruppo, oltre alla direzione artistica tenuta da Martinelli sono le accensioni visionarie e la vocalità inquietante di Ermanna Montanari; il lavoro di attore-autore di Luigi Dadina; gli attori e attrici cresciuti nella fucina della non-scuola, ovvero Alessandro Argnani (Premio Ubu come “miglior attore under 30” con La canzone degli F.P. e degli I.M. nel 2006), Cinzia Dezi, Luca Fagioli, Roberto Magnani (Premio Lo Straniero nel 2001) Michela Marangoni, Laura Redaelli e Alessandro Renda, che dal ’98 a oggi hanno segnato con la loro presenza scenica il percorso della compagnia.
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