28/10/2023 Castello D’Argile - La classe. Stagione teatrale Agorà
- https://www.renogalliera.it/calendario/2023/28-10-2023-stagione-teatrale-agora
- 28/10/2023 Castello D’Argile - La classe. Stagione teatrale Agorà
- 2023-10-28T21:00:00+02:00
- 2023-10-28T22:30:00+02:00
- Cosa Cultura
- Quando 28/10/2023 dalle 21:00 alle 22:30
- Dove TEATRO LA CASA DEL POPOLO – Castello D’Argile
- Aggiungi un evento al calendario iCal
FABIANA IACOZZILLI - CRANPI
La classe
collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri
collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti
scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
assistenti alla regia Francesco Meloni, Silvia Corona, Arianna Cremona
foto di scena Tiziana Tomasulo, Valeria Tomasulo
consulenza Piergiorgio Solvi
un ringraziamento a Giorgio Testa
un ringraziamento speciale ai compagni di classe
produzione Cranpi, La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale, Carrozzerie | n.o.t
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura | con il supporto di Residenza IDRA e Teatro Cantiere Florida/Elsinor nell’ambito del progetto CURA 2018 | e di Nuovo Cinema Palazzo
con il sostegno di Periferie Artistiche Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio
Vincitore miglior progetto sonoro Premi Ubu 2019; nomination miglior spettacolo di teatro, migliore regia, miglior scenografia
Vincitore Premio della critica ANCT 2019
Vincitore in-Box 2019
La classe è un docupuppets con pupazzi e uomini. È un rito collettivo, in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli adulti, interpretati dai pupazzi realizzati da Fiammetta Mandich, rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle tra le mura delle scuole elementari “Suore di carità”. Questi ricordi/pezzi di legno si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, a tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni che respirano. Nel silenzio dei loro passi, questi corpicini di legno si muovono nel mondo terrorizzante di Suor Lidia, la maestra, unica presenza in carne ed ossa. In questa ricerca di pezzi di memorie andate emerge il ricordo in cui Suor Lidia affida a Fabiana la regia di una piccola scena per una recita scolastica decidendo, forse, insieme a lei, la vocazione della sua alunna.