04/01/2022 San Pietro in Casale - House of Gucci. Un appuntamento di Pomeriggi al cinema
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- 04/01/2022 San Pietro in Casale - House of Gucci. Un appuntamento di Pomeriggi al cinema
- 2022-01-04T14:30:00+01:00
- 2022-01-04T16:00:00+01:00
- Cosa Cultura
- Quando 04/01/2022 dalle 14:30 alle 16:00
- Dove San Pietro in Casale - Cinema Parrocchiale Italia
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Pomeriggi al cinema - VI Stagione Cinema Parrocchiale Italia di San Pietro in Casale
House of Gucci
Regia di Ridley Scott
Con Lady Gaga, Adam Driver, Jered Leto, Jeremy Irons, Al Pacino, Camille Cottin.
Genere drammatico - USA, 2021
Regia di Ridley Scott
Con Lady Gaga, Adam Driver, Jered Leto, Jeremy Irons, Al Pacino, Camille Cottin.
Genere drammatico - USA, 2021
Durata 158’
Ingresso 3,00
Negli anni ‘70, Patrizia Reggiani conosce a una festa Maurizio Gucci, rampollo dell’omonima casa di moda. Nasce una storia d’amore che porta al matrimonio.
La sfrenata ambizione della donna la porterà a tessere spericolate strategie che incrineranno i rapporti familiari, innescando una spirale incontrollata di tradimenti, decadenza, vendette, fino a un tragico epilogo che è cronaca nera.
La storia è un melodramma su una famiglia interpretata in modo eccellente, in particola<re da Lady Gaga.
I meccanismi messi in moto da una grande azienda, ma a carattere familiare, vengono minuziosamente smontati.
La macchina da presa segue Lady Gaga, lacca in testa, diventare Patrizia Reggiani e prendersi così tutto il film, ogni sequenza, ogni primo piano con quei fulminanti lampi negli occhi.
In questo straordinario lavoro attoriale, Adam Driver, dà spazio e apertura al personaggio di Maurizio Gucci e alla sua parabola trasformista. Anche l’interpretazione più ‘pazza’ di Jared Leto che, invece di parlare, quasi canta come se stesse in un’opera buffa ha il suo motivo d’essere perché, nel ruolo tragico del figlio idiota, così definito dal padre Aldo Gucci interpretato da Al Pacino.
Lo sguardo di Scott sui Gucci ci mostra un’intera famiglia immobilizzata, congelata, legata a un passato glorioso ma irrimediabilmente superato. Complice anche l’assenza di un vero e proprio leader «Nessuno oggi vorrebbe lavorare da loro» si sente dire Maurizio Gucci a una sfilata. Per questo è uscito, proprio come il genio dalla lampada, come direttore creativo lo sconosciuto texano Tom Ford.
Prende così forma una storia vera di moda, avidità, crimine” Le vite ingabbiate, per via dei ruoli sociali, lo diventano realmente: Aldo Gucci finisce in carcere per evasione fiscale, Maurizio Gucci entra e esce dalle porte girevoli della sua stessa azienda in due sequenze speculari mirabilmente ritmate dal montaggio e Patrizia Reggiani prenderà la decisione finale che qualsiasi soap se la sogna.
Un viaggio, dalla seduzione all’odio, in meno di 30 anni, una discesa agli inferi rispecchiata con ironica tragicità nelle due ore e trentotto di questo film che è tutto una sorpresa.
La sfrenata ambizione della donna la porterà a tessere spericolate strategie che incrineranno i rapporti familiari, innescando una spirale incontrollata di tradimenti, decadenza, vendette, fino a un tragico epilogo che è cronaca nera.
La storia è un melodramma su una famiglia interpretata in modo eccellente, in particola<re da Lady Gaga.
I meccanismi messi in moto da una grande azienda, ma a carattere familiare, vengono minuziosamente smontati.
La macchina da presa segue Lady Gaga, lacca in testa, diventare Patrizia Reggiani e prendersi così tutto il film, ogni sequenza, ogni primo piano con quei fulminanti lampi negli occhi.
In questo straordinario lavoro attoriale, Adam Driver, dà spazio e apertura al personaggio di Maurizio Gucci e alla sua parabola trasformista. Anche l’interpretazione più ‘pazza’ di Jared Leto che, invece di parlare, quasi canta come se stesse in un’opera buffa ha il suo motivo d’essere perché, nel ruolo tragico del figlio idiota, così definito dal padre Aldo Gucci interpretato da Al Pacino.
Lo sguardo di Scott sui Gucci ci mostra un’intera famiglia immobilizzata, congelata, legata a un passato glorioso ma irrimediabilmente superato. Complice anche l’assenza di un vero e proprio leader «Nessuno oggi vorrebbe lavorare da loro» si sente dire Maurizio Gucci a una sfilata. Per questo è uscito, proprio come il genio dalla lampada, come direttore creativo lo sconosciuto texano Tom Ford.
Prende così forma una storia vera di moda, avidità, crimine” Le vite ingabbiate, per via dei ruoli sociali, lo diventano realmente: Aldo Gucci finisce in carcere per evasione fiscale, Maurizio Gucci entra e esce dalle porte girevoli della sua stessa azienda in due sequenze speculari mirabilmente ritmate dal montaggio e Patrizia Reggiani prenderà la decisione finale che qualsiasi soap se la sogna.
Un viaggio, dalla seduzione all’odio, in meno di 30 anni, una discesa agli inferi rispecchiata con ironica tragicità nelle due ore e trentotto di questo film che è tutto una sorpresa.